Storia
Già poco prima del 1920 il movimento arbitrale, ancora senza una propria vera e propria organizzazione territoriale, era presente anche a Novara. Il calcio era da poco arrivato in Italia e iniziava a prendere piede in modo molto coinvolgente anche nella nostra città, grazie soprattutto alla posizione strategica di vicinanza alle realtà dove il calcio ha avuto il proprio sviluppo iniziale.
Nel 1908 infatti nasceva, su iniziativa di alcuni studenti, il Novara Calcio che ben presto costituì, insieme ad Alessandria, Vercelli e Casale, il famoso “quadrilatero piemontese” del calcio
La prima data certa riferita ad un arbitro di Novara è il 23 novembre del 1919, quando Giovanni Canestrini esordì nel massimo campionato di Serie A nella gara Alessandria-Juventus terminata 0 a 4 per i torinesi. Arbitrò per alcune stagioni nel massimo campionato incontrando almeno altre 3 volte i bianconeri.
Giovanni Canestrini, nato a Catania nel 1893, dirigente e fondatore, insieme ad altri novaresi, del Novara Calcio, diede immediatamente la propria disponibilità ad arbitrare quando alle società di calcio pervenne la richiesta, da parte della Federazione, di indicare almeno un arbitro. Giovanni Canestrini, grazie alla sua passione per lo sport, diventò quindi il primo arbitro novarese. Personaggio di notevole carisma fu tra l’altro anche tra i fondatori della famosa gara automobilistica della “MilleMiglia” oltre che redattore della rubrica motori per la Gazzetta dello Sport.
Scorrendo gli anni successivi tra i personaggi che hanno segnato in modo indelebile la storia della sezione di Novara troviamo sicuramente l’arbitro Rinaldo Barlassina.
Nato a Novara nel quartiere Sant’Andrea il 2 maggio del 1898, diplomato geometra, divenne funzionario delle Assicurazioni Generali per le quali successivamente venne trasferito ad Abbiategrasso, Milano e Bergamo.
Arbitro di un’altra epoca, ma sicuramente Arbitro con la A maiuscola. Anche lui dirigente e attivista del Novara Calcio, di cui fu anche segretario, ben presto si innamorò dell’arbitraggio diventandone un maestro.
Il suo debutto nella massima divisione Nazionale è datato 1924 ed esordì nella neonata Serie A nel 1929. Iniziò un’ascesa che lo portò a disputare oltre 200 gare nel campionato italiano, tra le quali spiccano 3 derby della Mole, 2 Juventus-Inter e 1 Juventus-Milan. Fu inoltre designato per dirigere la finalissima di Coppa Italia il 16 giugno del 1940 tra Fiorentina e Genoa (1-0).
L’arbitro novarese nel 1927 diventò internazionale dirigendo circa 60 gare: da segnalare la sua presenza a 2 Mondiali e 1 Olimpiade. Nel 1934 fu designato per il quarto di finale Germania-Svezia 2-1 e per la semifinale Cecoslovacchia-Germania 3-1. Nel 1938 diresse il quarto di finale Ungheria-Svizzera 2-0. Entrambi i mondiali furono vinti dall’Italia per cui è lecito pensare che se la nostra nazionale avesse interrotto prima il proprio cammino verso il titolo, all’arbitro novarese sarebbe spettata di diritto la finale.
Ancora oggi su molti libri di sport Barlassina viene definito come il “miglior arbitro del periodo tra le due guerre”. Un giorno (1971) allo scrittore Luciano Bianciardi chiesero se Lo Bello potesse essere considerato il più grande arbitro italiano. La sua risposta fu schietta ed immediata: “A Lo Bello io preferisco il novarese Rinaldo Barlassina…”.
In merito all’arbitro Barlassina occorre anche ricordare la sua eccellente intuizione quando inventò, nel ‘32/’33, la prima “Agendina del Calcio”, definita comunemente la “Barlassina”, descritta dal giornalista Salvatore Lo Presti: “Il primo e vero annuario del calcio, gioiello di modernità e precisione, con una visione internazionale straordinaria per l’epoca”.
Barlassina concluse la sua carriera nazionale nel maggio 1943 con la gara Bologna-Juventus 2-2. Nello stesso anno arbitrò a Budapest, davanti ad oltre 40.000 spettatori, l’ultima gara internazionale Ungheria-Germania 3-5.
Morì purtroppo prematuramente il 23 dicembre 1946 per un incidente stradale.
Mentre Barlassina riscuoteva consensi positivi in tutta Europa per la propria preparazione, imparzialità e personalità nell’arbitrare, nel 1929 a Novara nasceva il Gruppo Arbitri alla cui guida venne nominato Eraldo Vedda, primo Presidente Novarese.
Eraldo Vedda, Aspirante Arbitro nel 1920 e Arbitro Effettivo nell’anno successivo, ragioniere funzionario di banca si trasferì a Novara da Vercelli dove il movimento arbitrale aveva avuto uno slancio maggiore trainato probabilmente dalle vittorie della Pro Vercelli.
La prima storica sede del Gruppo Arbitri era situata in Via Vittorio Emanuele numero 4, oggi C.so Cavour.
In un elenco di arbitri, residenti a Novara e provincia, pubblicato sull’”Annuario del Giuoco del Calcio del 1929” ritroviamo i seguenti nominativi.
Arbitri Benemeriti: Bertone Carlo – Vedda Eraldo.
Arbitri Effettivi: Bocca Luigi – Brisca Guido – De Giuli Antonio – Fornasini Evaristo – Vescie Alfredo.
Aspiranti Arbitri: Bassi Ettore – Biancotti Edmondo – Ferrara Ettore – Ferrari Pietro – Ferraris Renzo – Mittino Antonio – Pistone Eugenio – Sguazzini Lorenzo – Sibilia Luigi – Sogoa Renato – Tedeschi Ugo.
Il 12 giugno dello stesso anno Eraldo Vedda venne nominato, dal Presidente F.I.G.C. Arpinati, Presidente del Comitato di Novara U.L.I.C. (Unione Libera Italiana Calcio). A questi comitati spettava l’organizzazione dei campionati e la giurisdizione del giuoco del calcio a livello locale e, all’interno dell’organigramma secondo lo statuto, doveva esserci almeno un arbitro. Nominato Vice Commissario Tecnico anche l’arbitro Antonio De Giuli.
Il 13 luglio 1931, l’allora C.I.T.A., alla cui guida vi era l’ossolano di nascita Giovanni Mauro, prese atto delle dimissioni di Eraldo Vedda, e, ringraziandolo dell’opera prestata, incaricò Guido Brisca di reggere il Gruppo Arbitri Novaresi. Vennero nominati consiglieri Ettore Reynaudi e Cesare Corsico.
Brisca venne successivamente confermato alla carica di Presidente anche per il biennio 1933-1934. Eraldo Vedda invece lasciata la guida del Gruppo Arbitri, fu confermato, almeno fino al 1932, alla guida del Comitato di Novara U.L.I.C. nel cui consiglio entrarono anche Renzo Ferraris ed Eugenio Pistone.
A livello tecnico negli anni tra il 1930 e il 1940, furono numerosi i rappresentanti novaresi in ambito nazionale oltre al Barlassina.
Piero Omodei Zorini, classe 1893, disputò 4 gare nel massimo campionato Nazionale. Intraprendente avvocato novarese anch’egli fu tra i fondatori e giocatore del Novara Calcio, oltre che della Juventus. Del Novara divenne successivamente dirigente di notevole spessore, paragonabile agli attuali Direttori Sportivi, lavorando insieme a Luciano Marmo, indimenticato protagonista del calcio novarese e nazionale.
In ambito nazionale per conto dell’allora C.I.T.A. arbitrarono tra il 1938 e il 1940 anche Giovanni Maggi e Giulio Vesce, mentre il geometra novarese Guido Brisca arbitrò almeno fino alla Prima Divisione Nazionale (da paragonare all’attuale serie C).
L’impulso che Vedda diede non solo al movimento arbitrale, ma anche a tutta l’organizzazione e promozione del gioco del calcio a livello locale, contribuì a fare in modo che anche nel dopoguerra la nostra sezione continuò in prima linea ad adoperarsi alla crescita e allo sviluppo di questo sport. Infatti fino al giugno 2003 si sono susseguite ben 3 Presidenze del Comitato provinciale F.I.G.C. provenienti dal mondo arbitrale e che hanno avuto come protagonisti nell’ordine: il geom. Guido Brisca, Pietro Rizzotti e l’arbitro in ben 3 discipline (Calcio, Hockey prato e rotelle) Geom. Gianpiero Margheritis, che ha retto le sorti del comitato per quasi 30 anni.
Negli anni ‘50 iniziò intanto a farsi largo un novarese “doc” che guiderà la nostra sezione per oltre 24 anni, distinguendosi anche per i numerosi incarichi dirigenziali.
Giuseppe “Pino” Fortina, medico sportivo alle Olimpiadi di Roma del 1960 e Presidente della Federazione Medici Sportivi, dal 1949 al 1973, ha svolto le funzioni di medico sociale del Novara calcio e di altre associazioni sportive novaresi (Ginnastica Libertas, Atletica Libertas e Pro Novara).
Nel 1976 diventò Sovraintendente Sanitario dell’AIA e componente della Commissione Medica Arbitrale Nazionale. Giudice d’atletica FIDAL e cronometrista FICR, oltre che consigliere comunale, ottenne il trofeo “Deda Gorla, una vita per lo sport” dal Coni e fu tra i primi concittadini ad ottenere il titolo di “Novarese dell’anno” nel 1983.
Esordì in serie A nel 1951 nella gara Napoli-Atalanta, un’esperienza che lui stesso descrisse come “incredibile” grazie anche al folklore del comandante Achille Lauro e ai tipici riti propiziatori con il sale e il ciuccio in campo, tutte situazioni molto lontane dai nostri freddi e nebbiosi campi di giuoco.
Fortina rimase alla Can fino al 1954 aprendo le porte all’avvento nella massima Divisione Nazionale a Giovanni Ubezio che nel 1956 conquistò il premio “Longagnani” come miglior arbitro esordiente in Serie A. Ubezio rimase alla Can fino al 1959 arbitrando in totale 9 gare di Serie A e numerose altre di Serie B.
Negli anni ‘50/’60 hanno raggiunto ed operato nella massima serie per diverse stagioni in qualità di guardalinee, come allora erano definiti, Luigi De Giuli, Mario Bodo e Luigi Sassone, arbitro anche nella disciplina dell’hockey su pista dove raggiunse l’ambito traguardo di internazionale.
Nel 1960 iniziò la lunga Presidenza sezionale di Giuseppe Fortina, che nel 1971 ottenne il “Premio Anzianità dell’AIA”. Sotto la sua guida si mise in evidenza Emilio Selicorni, che transitò nel Ruolo C della Can, allora suddivisa in Ruolo A-B e Ruolo C, nel 1972 ed esordì in Serie B il 15 giugno 1975 nella gara Genoa-Brescia (0-0). Selicorni rimase alla Can per 4 anni fino al 1976. Si trasferì presso la Sezione di Verona, di cui è ancora oggi associato, e ne divenne Presidente nel 1984. Vice Presidente CRA Veneto nel 2001, arrivò a ricoprire, dal 2006 al 2008, il prestigioso incarico di Componente Nazionale sotto la Presidenza Gussoni.
Negli stessi anni operò in terna con Serlicorni, come guardalinee, il collega Enzio Antonioli che raggiunge l’ambito traguardo della Serie B.
A cavallo degli anni 70’/80’ raggiunse la Serie A il guardalinee Mario Spalice: Enzio. Successivamente transitarono alla CAN Luigi Milani ed Gianemilio Marchetti. Anche Teresio Zanari esordì in Serie B sempre come giudice di linea.
Nel 1977 Sergio De Marchi transitò alla Can, Ruolo C. In quegli anni disputò numerose partite in tutta Italia, tutte di altissimo livello agonistico e caratterizzate dall’elevata difficoltà. Nel 1982, transitato nel Ruolo A/B, esordì in Serie B nella gara Catania – Pescara. Nello stesso anno conquistò il premio “Orlandini” come miglior esordiente nel campionato cadetto. Operò inoltre come guardalinee in gare internazionali.
Negli stessi anni la terna tutta novarese De Marchi-Marchetti-Milani diresse oltre 30 partite di Serie B e 100 di Serie C.
De Marchi rimase a disposizione della Can fino al 1984, anno in cui Giuseppe Fortina lasciò la Presidenza sezionale all’ex arbitro di Serie A Ubezio il cui mandato durò 2 anni. Successivamente, negli anni ’90 Giovanni Ubezio raggiunse la Can come osservatore arbitrale.
Al termine del biennio ‘84-‘86 il passaggio di testimone tra ex arbitri nazionali portò alla presidenza della sezione lo stesso Sergio De Marchi che rimase Presidente fino al 1998.
Anche in ambito dirigenziale De Marchi si mise subito in evidenza, frequentando brillantemente, nel 1985, il Corso per Dirigenti Arbitrali a Coverciano e ricevendo nel 1990 il premio “Agostini” come miglior Presidente di Sezione.
De Marchi, che è stato anche consigliere comunale della città di Novara, come osservatore arbitrale raggiunse la Can nel 1996 rimanendovi fino al 2006, stabilendo quasi un record di permanenza. Terminata l’esperienza come osservatore iniziò quella di dirigente nazionale, prima come Vice Commissario Can D, dal 2004 al 2006 e successivamente nella stagione 2008/2009 come componente della Commissione Arbitri Interregionale.
A cavallo tra gli anni ’80 e ’90 la sezione di Novara era considerata sicuramente una “potenza” calcistica. Infatti scorrendo le date balzano all’occhio i 3 tornei di calcio, disputati ad Aosta e, vinti nel 1985-1987-1993. Una squadra molto compatta, per certi aspetti invincibile, ben orchestrata dall’allenatore e organizzatore Angelo Bianchi, istruttore dei corsi arbitro sezionali che ha sempre creduto nella squadra di calcio come veicolo di amicizia. Solo negli ultimi anni la Sezione di Torino ha superato come numero di vittorie al torneo Cuneaz la nostra sezione.
Sempre negli anni ’90 Silvio Cirio raggiunse la Can come osservatore arbitrale rimanendovi per 2 stagioni sportive.
Alla guida della sezione nel 1998 subentrò, a Sergio De Marchi, Giuseppe Li Causi, che come osservatore raggiunse la Can D. “Pippo” ha guidato gli arbitri novaresi fino al 2005, quando per motivi di lavoro ha dovuto rinunciare alla carica.
Li Causi, nominato Presidente per il biennio ’98-‘00, viene successivamente eletto dall’Assemblea Sezionale quando l’AIA ha riacquistato il ritorno al sistema elettivo sia per la Presidenza Nazionale che per quella locale.
Sotto il suo impulso da segnalare alcune importanti iniziative come la nascita del sito web e dell’Annuario Sezionale.
Arrivando ai giorni nostri, sotto la guida di Agostino Guarnieri, 7° Presidente, eletto nel 2005 e in carica fino al 2016, la sezione di Novara torna, dopo oltre 30 anni, ad avere una terna tutta novarese nel campionato professionistico di Serie C. A lui inoltre il piacere e la responsabilità di guidare gli arbitri ai festeggiamenti per gli 80 anni dalla nascita del “Gruppo di Novara – 1929” anche attraverso iniziative come il “1° Memorial Angelo Bianchi”, concepito proprio nell’anno del nostro 80° compleanno anche per ricordare tutti i meravigliosi arbitri che hanno fatto la nostra storia.