LA SEZIONE DI NOVARA INTITOLATA A SERGIO DE MARCHI

 

Sezione di Novara

 

Evento molto atteso e di grande importanza quello che si è svolto a Novara, a cavallo tra il centro sportivo di Novarello e i nuovi locali sezionali, per l’intitolazione della Sezione a Sergio De Marchi, pilastro portante dell’Associazione.

“Hic sunt leones”: con queste parole è iniziata la Riunione Plenaria presso l’auditorium di Granozzo Con Monticello, ex sede del Novara Calcio, luogo in cui si sono susseguite le testimonianze di autorità civili, del mondo dello sport e dell’arbitraggio, che hanno ricordato la figura dell’ex arbitro novarese, dopo aver trascorso la prima parte dell’evento presso i nuovi locali sezionali di Via Pietro Generali, inaugurati e intitolati allo stesso De Marchi.

Il primo intervento è stato di Vittorio, figlio del compianto Sergio, che ha ricordato gli anni in cui il padre era un punto di riferimento tecnico e associativo della Sezione di Novara: “Quando in famiglia raccontava di voi gli si illuminavano gli occhi perché i vostri successi erano i suoi successi”. Subito dopo, il Presidente Riccardi, a nome dell’intero organico sezionale, ha consegnato a Vittorio un assegno da devolvere a un’Associazione che si occupa di ragazzi diversamente abili, per ricordare il grande attivismo sociale che ha sempre contraddistinto Sergio non solo grande arbitro, ma anche grande uomo, un esempio da seguire.

In seguito, è intervenuto Alessandro Canelli, sindaco della città di Novara che, dopo aver portato il suo plauso per il grande numero di giovani arbitri all’interno della compagine sezionale, ha ricordato l’ex fischietto della massima serie, precisando quanto fosse legato al suo territorio e quanto amore profondo nutrisse per le nuove generazioni: “Poliedrico e carismatico, Sergio metteva tutto il suo cuore in tantissime attività, tra cui quelle associazionistiche e politiche. La sua grande esperienza di arbitro ne ha segnato i tratti caratteriali e distintivi, infatti ha sempre cercato di mediare trovando una soluzione e cercando di andare d’accordo con tutti, senza arrivare mai allo scontro con gli avversari”.

Anche il Presidente dell’AIA Alfredo Trentalange ha fatto sentire la sua vicinanza all’evento inviando agli associati novaresi un messaggio di grande stima e profondo affetto: “Sergio ha portato un contributo fondamentale alla Sezione di Novara, è grazie a lui se oggi è diventata una meta ambita per tanti giovani che aspirano alla carriera arbitrale”. Proseguendo, Trentalange ha ricordato i riconoscimenti ricevuti durante la vita associativa dallo stesso De Marchi: il Premio Orlandini come miglior arbitro esordiente in Serie B e il Premio Agostini come migliore Presidente di Sezione. “Insieme abbiamo calcato gli stessi campi – ha concluso Trentalange – quando si parla di lui non si possono non ricordare le sue parole d’ordine: tratto, tatto e signorilità”.

“Ogni volta che inauguriamo una nuova Sezione, è una festa per tutti. – con queste parole è intervenuto Alberto Zaroli, Componente del Comitato Nazionale – Una persona come Sergio che ha dato così tanto all’AIA è motivo di orgoglio per tutta l’Associazione. Sergio non ha mai chinato la testa, chi ricopre il ruolo di Dirigente deve imparare a dire no, prima ancora di dire sì. È molto più facile dare ragione a tutti, è molto più difficile prendersi le proprie responsabilità e saper dire dei no. Non dobbiamo fermarci davanti alle difficoltà, – ha concluso Alberto – ma dobbiamo avere il coraggio di prenderci le nostre responsabilità, di varcare i confini e di essere orgogliosi di quello che stiamo facendo. Non dobbiamo avere paura di imparare, dobbiamo sconfiggere quello che non conosciamo”.

Anche il Presidente del Comitato Regionale Piemonte e Valle d’Aosta Fabrizio Malacart ha ricordato il collega scomparso: “Ho una grande nostalgia di Sergio, un amico e un maestro che ha saputo coinvolgere nell’arbitraggio tanti giovani facendoli crescere sia sotto il profilo tecnico, sia sotto quello umano grazie anche all’AIA, un’entità che sa coniugare il settantenne con il ragazzino di 15 anni perché non è così frequente trovare luoghi di aggregazione con un così grande divario generazionale. Fare l’arbitro aiuta a crescere e aiuta come persone. Siate orgogliosi di fare parte di questo mondo”.

Commosso, il Presidente Riccardi, dopo aver presentato la squadra del Consiglio Sezionale, ha ringraziato gli arbitri per il tempo sottratto alle loro famiglie e allo studio: “È una passione e ci fa stare bene tutti insieme. Bisogna andare avanti così, bisogna crederci ed essere tutti una grande squadra e una grande famiglia”.

 

In seguito, sono stati assegnati due prestigiosi Premi per la Sezione di Novara. A Filippo Porzio è stato assegnato il Premio Restaino-Zanari, con la motivazione di associato maggiormente distintosi nella Stagione Sportiva dal punto di vista associativo, mentre Fabrizio Manni è stato insignito del Premio Bianchi come miglior arbitro dell’Organo Tecnico Sezionale.

Supplemento on-line della rivista “L’Arbitro”
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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